lunedì 3 maggio 2021

Figure retoriche

 

Chiasmo Dalla lettera greca X (chi) chïasmo (o chïasma) s. m. [dal lat. tardo chiasmus, gr. χιασμός, tratto dal nome della lettera χ, per la sua forma incrociata] (pl. -i). – 1. Figura retorica, consistente nell’accostamento di due membri concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano disposti nell’ordine inverso a quelli del primo, così da interrompere il parallelismo sintattico; es.: Ovidio è il terzo, e l’ultimo è Lucano (Dante); io solo Combatterò, procomberò sol io (Leopardi). Un particolare tipo di chiasmo è quello in cui, oltre all’inversione sintattica, si ha anche un mutamento o addirittura un rovesciamento del senso delle parole (come nell’antimetabole della retorica classica); è artificio frequente nella pubblicistica moderna, per la creazione di frasi programmatiche e di enunciati d’effetto, spec. in titoli di giornali e anche di opere letterarie, storiche, politiche e di scritti polemici, con esiti spesso paradossali: l’arma della critica non può certamente sostituire la critica delle armi (Karl Marx). Non ci vuole un pennello grande, ma un grande pennello (pubblicità locale anni 80 e 90). ,,,,,............................................................................................ Metonimia La metonimia è uno scambio, un'inversione. Bere un bicchiere (in realtà bevo l'acqua). Un tipo particolare di metonimia è la sineddoche. La parte per il tutto. Chiedere la mano di una ragazza. .,.............................................................................. Litote Enfatizzare un concetto negando il contrario La Cina non ha pochi abitanti (cioè ne ha tantissimi) ..................................................... Anafora Far iniziare tutte le frasi con la stessa parola o con le stesse parole. Per me si va nella città dolente Per me si va nell'eterno dolore Per me si va tra la perduta gente (Dante, Inferno, Canto IIi) Il "credo" cattolico. Il "credo che" di Stefano Accordi in Radiofreccia. Attenzione: yoast non ama le anafore, ve le segnala come errore o comunque come qualcosa da evitare ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, Tautogramma: Iniziare tutte le parole di una frase con la stessa lettera '''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''’''''''''''''''''’''''''''''''''''''''''' allitterazione Ripetizione, spontanea o ricercata (per finalità stilistiche o come aiuto mnemonico), di un suono o di una serie di suoni, acusticamente uguali o simili, all’inizio (più raram. all’interno) di due o più vocaboli successivi; è un fenomeno che non interessa soltanto l’arte retorica ma appartiene anche alla lingua comune, in cui ha dato origine a varie locuzioni di uso corrente (bello e buono, tosto o tardi, senza capo né coda). Come artificio retorico, è frequente presso gli autori latini (famoso è rimasto l’esametro degli Annali di Ennio: «O Tite tute Tati tibi tanta tyranne tulisti»); nell’antica poesia germanica è elemento fondamentale del verso. Numerosi esempî si possono trovare nella poesia italiana di ogni tempo; basterà citare, di Dante: «tra l’altre luci mota e mista, Mostrommi l’alma che m’avea parlato» (Par. XVIII, 49-50), e più ancora la terzina Par. III, 121-123 già citata alla v. armonia come esempio di onomatopea; in Pulci, Morgante XXIII, 47, l’allitterazione dà luogo a un’intera ottava di bisticci: «La casa cosa parea bretta e brutta, Vinta dal vento, e la natta e la notte Stilla le stelle, ch’a tetto era tutta; Del pane appena ne détte ta’ dotte; Pere avea pure e qualche fratta frutta, E svina, e svena di botto una botte; Poscia per pesci lasche prese all’esca; Ma il letto allotta alla frasca fu fresca» ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,, ____________________________________________________________________________%%%% ossimoro Unire due concetti opposti Luce nera. Ghiaccio bollente ------------------_________________ onomatopea Riproduzione di un suono Possono essere solo suoni (sbam, crash, slam) ___x tipico del fumetto O parole di senso compiuto (zanzara) -----_------------------------- Prosopopea Far parlare i morti (Antologia di Spoon River) o ti oggetti (I pianoforti di Lubecca, Vinicio Capossela) ---------------_--------------------------------------- antonomasia l'esempio più famoso L'uovo di cioccolato è il dolce pasquale per antonomasia Ma in origine è un nome che diventa sinonimo di un concetto Mecenate Anfitrione ______________ sinestesia Coinvolgere più senso Si può fare in due modi: O descrivendo qualcosa da più punti di vista sensoriali La torta è bianca Profuma Ha un sapore di mandorle e cioccolato bianco È morbida Oppure sinestesia (dal greco: "percezione contemporanea") è la figura retorica di significato che si basa sull’accostamenti di due vocaboli che appartengono a sfere sensoriali , es.: “i dorati silenzi” (Campana), dove alla sensazione uditiva (silenzi) viene accostata la sensazione visiva (dorati). Vi è commistione di ambiti sensoriali diversi nel creare un’immagine in cui sostantivi e aggettivi che appartengono a sfere sensoriali differenti vengano associati tra loro. La sinestesia è un tipo particolare di metafora. Nel linguaggio comune la sinestesia serve per dare origine a immagini vivide e inedite, ad esempio: un colore caldo (sensazione visiva + sensazione tattile), una voce chiara (sensazione uditiva + sensazione visiva), una musica dolce (sensazione uditiva + sensazione gustativa), un giallo squillante (sensazione visiva + sensazione uditiva). In poesia la sinestesia è un procedimento utilizzato già in letteratura antica ma che diviene particolarmente importante nell’800 con i poeti simbolisti e nel Novecento tra i poeti dell’area ermetica. ___________________

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