Chiasmo
Dalla lettera greca X (chi) chïasmo (o chïasma) s. m. [dal lat. tardo chiasmus,
gr. χιασμός, tratto dal nome della lettera χ, per la sua forma incrociata] (pl.
-i). – 1. Figura retorica, consistente nell’accostamento di due membri
concettualmente paralleli, in modo però che i termini del secondo siano
disposti nell’ordine inverso a quelli del primo, così da interrompere il parallelismo
sintattico; es.: Ovidio è il terzo, e l’ultimo è Lucano (Dante); io solo
Combatterò, procomberò sol io (Leopardi). Un particolare tipo di chiasmo è
quello in cui, oltre all’inversione sintattica, si ha anche un mutamento o
addirittura un rovesciamento del senso delle parole (come nell’antimetabole
della retorica classica); è artificio frequente nella pubblicistica moderna,
per la creazione di frasi programmatiche e di enunciati d’effetto, spec. in
titoli di giornali e anche di opere letterarie, storiche, politiche e di
scritti polemici, con esiti spesso paradossali: l’arma della critica non può
certamente sostituire la critica delle armi (Karl Marx). Non ci vuole un
pennello grande, ma un grande pennello (pubblicità locale anni 80 e 90).
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Metonimia La metonimia è uno scambio, un'inversione. Bere un bicchiere (in
realtà bevo l'acqua). Un tipo particolare di metonimia è la sineddoche. La
parte per il tutto. Chiedere la mano di una ragazza.
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Litote Enfatizzare un concetto negando il contrario La Cina non ha pochi
abitanti (cioè ne ha tantissimi) .....................................................
Anafora Far iniziare tutte le frasi con la stessa parola o con le stesse
parole. Per me si va nella città dolente Per me si va nell'eterno dolore Per me
si va tra la perduta gente (Dante, Inferno, Canto IIi) Il "credo"
cattolico. Il "credo che" di Stefano Accordi in Radiofreccia.
Attenzione: yoast non ama le anafore, ve le segnala come errore o comunque come
qualcosa da evitare
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Tautogramma: Iniziare tutte le parole di una frase con la stessa lettera
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allitterazione Ripetizione, spontanea o ricercata (per finalità stilistiche o
come aiuto mnemonico), di un suono o di una serie di suoni, acusticamente
uguali o simili, all’inizio (più raram. all’interno) di due o più vocaboli
successivi; è un fenomeno che non interessa soltanto l’arte retorica ma
appartiene anche alla lingua comune, in cui ha dato origine a varie locuzioni
di uso corrente (bello e buono, tosto o tardi, senza capo né coda). Come
artificio retorico, è frequente presso gli autori latini (famoso è rimasto
l’esametro degli Annali di Ennio: «O Tite tute Tati tibi tanta tyranne
tulisti»); nell’antica poesia germanica è elemento fondamentale del verso.
Numerosi esempî si possono trovare nella poesia italiana di ogni tempo; basterà
citare, di Dante: «tra l’altre luci mota e mista, Mostrommi l’alma che m’avea
parlato» (Par. XVIII, 49-50), e più ancora la terzina Par. III, 121-123 già
citata alla v. armonia come esempio di onomatopea; in Pulci, Morgante XXIII,
47, l’allitterazione dà luogo a un’intera ottava di bisticci: «La casa cosa
parea bretta e brutta, Vinta dal vento, e la natta e la notte Stilla le stelle,
ch’a tetto era tutta; Del pane appena ne détte ta’ dotte; Pere avea pure e
qualche fratta frutta, E svina, e svena di botto una botte; Poscia per pesci
lasche prese all’esca; Ma il letto allotta alla frasca fu fresca»
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ossimoro Unire due concetti opposti Luce nera. Ghiaccio bollente
------------------_________________ onomatopea Riproduzione di un suono Possono
essere solo suoni (sbam, crash, slam) ___x tipico del fumetto O parole di senso
compiuto (zanzara) -----_------------------------- Prosopopea Far parlare i
morti (Antologia di Spoon River) o ti oggetti (I pianoforti di Lubecca, Vinicio
Capossela) ---------------_--------------------------------------- antonomasia
l'esempio più famoso L'uovo di cioccolato è il dolce pasquale per antonomasia
Ma in origine è un nome che diventa sinonimo di un concetto Mecenate Anfitrione
______________ sinestesia Coinvolgere più senso Si può fare in due modi: O
descrivendo qualcosa da più punti di vista sensoriali La torta è bianca Profuma
Ha un sapore di mandorle e cioccolato bianco È morbida Oppure sinestesia (dal
greco: "percezione contemporanea") è la figura retorica di
significato che si basa sull’accostamenti di due vocaboli che appartengono a
sfere sensoriali , es.: “i dorati silenzi” (Campana), dove alla sensazione
uditiva (silenzi) viene accostata la sensazione visiva (dorati). Vi è
commistione di ambiti sensoriali diversi nel creare un’immagine in cui
sostantivi e aggettivi che appartengono a sfere sensoriali differenti vengano
associati tra loro. La sinestesia è un tipo particolare di metafora. Nel
linguaggio comune la sinestesia serve per dare origine a immagini vivide e
inedite, ad esempio: un colore caldo (sensazione visiva + sensazione tattile),
una voce chiara (sensazione uditiva + sensazione visiva), una musica dolce
(sensazione uditiva + sensazione gustativa), un giallo squillante (sensazione
visiva + sensazione uditiva). In poesia la sinestesia è un procedimento utilizzato
già in letteratura antica ma che diviene particolarmente importante nell’800
con i poeti simbolisti e nel Novecento tra i poeti dell’area ermetica.
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