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lunedì 28 giugno 2021

Stakeholder

 

Stakeholder: tutti i soggetti coinvolti dalle attività di un’azienda. Non  si tratta, quindi, solo dei clienti, ma anche dei dipendenti e dei fornitori. Non basta: possiamo considerare stakeholder anche chi lavora nell’indotto creato dall’attività un’azienda.

Esempi:

un’azienda che fornisce i pasti per la mensa di un’altra

Tutti i negozi e i bar che ci sono in Atm o nelle stazioni dei treni (pensate a Centrale e Garibaldi)

Qui la voce di Wikipedia

Questa quella della Treccani

indotto  Insieme delle attività economiche che un’industria o un’impresa genera in altri settori produttivi o imprese. L’i. generato da una grande impresa è il complesso di imprese o artigiani che producono parti elementari necessarie alla realizzazione dei prodotti finiti. Si distingue l’i. diretto da quello indiretto: il primo si riferisce a quelle attività economiche che danno vita ai beni o ai servizi impiegati nella realizzazione dei prodotti finiti, mentre il secondo si ha quando sono altre imprese a fornire servizi e beni a quelle direttamente collegate all’industria principale.

Formazione dell’indotto e variazioni dell’ambiente. Nel tempo il concetto di i. ha assunto una specificazione più ampia, comprendendo le attività economiche anche di intraprese quali poli di sviluppo o distretti industriali o singoli eventi (mostra, manifestazione sportiva, fiera). In questo caso sono considerati i. di un polo o di un evento le attività nate per soddisfare la domanda di servizi commerciali (ristoranti, hotel, edicole) o tecnici di supporto (trasporti di persone o di beni, logistica, assistenza) o di altro tipo.

 

 

 

È importante coinvolgere gli stakeholder facendoli diventare brand ambassa.dors e brand advocate

(https://www.glossariomarketing.it/significato/brand-ambassador/)

Ad esempio, è opportuno coinvolgere i dipendenti, facendoli diventare parte dello storytelling di un’azienda.

Pensate ad Arcaplanet o a  Giovanni Rana. O quel vide che abbiamo visto dell’azienda di pantografia tutta al femmimile.

 

Non basta più che il dipendente sia soddisfatto dello stipendio o vada d’accordo con i colleghi (sono fattori che possono pesare, ma in negativo). Deve sentirsi parte del progetto.

mercoledì 23 giugno 2021

Rime, jingle e memorizzazione (Romano Bertola)

 

Avete visto la pubblicità del riciclo fatto da Licia Colò?

Solo vetro e vasetto

Per un riciclo perfetto

E togli sempre il sacchetto.

Come vedete, niente da Premo Strega. Però può essere facile da ricordare.

Del resto, se prendere alcuni mobilifici come Galleria del Mobile e il Mercatone dell’Arredamento, i loro jingle vengono ancora ricordati e forse ancora utilizzati.

A volte, chi fa “canzoncine stupide” è un autore famoso, almeno nel settore pubblicitario. Prendete Romano Bertola, ideatore di  Miguel son mi, El merendero (citato anche ne “la vendetta del fantasma formaggino degli Elio e le storie tese), Carmencita, Jo Condor. è anche coautore del brano “Carletto”, cantato da Corrado, che era molto stonato. Infatti, è stato il suo primo e unico disco.

“Carletto” è una canzoncina semplice, garbata e vinse il disco d’oro. In molti se la ricordano ancora oggi.

Di Romano Bertola vi consiglio “le caramelle del diavolo”, libro di aforismi divertenti ma anche un po’ tristi (giudizio personale).

Bertola ha vinto il premio Cesare Pavese  con il romanzo “La stanza delle mimose”.

Le vocali (Rimbaud)

 https://balbruno.altervista.org/index-879.html

Fonosimbolismo

 http://blog.terminologiaetc.it/2016/09/15/correlazione-statistica-concetti-suoni-lingue-diverse/


https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/suoni/Nobile2.html


https://www.sololibri.net/allitterazione-significato-ed-esempi.html



giovedì 10 giugno 2021

Prosopea

https://www.youtube.com/watch?v=hJE5s4OUaBs 


Parlano degli oggetti. Quindi è una prosopopea.

Cappuccetto rosso/1

 Una volta un venditore mi ha chiesto:

Venderesti un cellulare a un ottantenne?


Io ho risposto: no.


E lui: perché? Non ti ho detto un cellulare che va su Internet, ma uno che telefona e manda sms (era il 2006, penso).

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------A proposito, guardate il video qui sotto


https://www.youtube.com/watch?v=ObSYi7rB-F4


il messaggio e a chi si rivolge è esplicito

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target/2

 

Due esempi di targetizzazione che abbiamo visto a lezione.

Dobbiamo vendere una cassaforte.

Le casseforti si dividono in

Casseforti a mobile

Casseforti a muro

Casseforti a pavimento.

(ci sarebbero quelle camuffate, che si sovrappongono a queste tre, e quelle a box, ma non c’interessano ai fini di questo discorso).

 

Proporreste la cassaforte a muro a una persona che vive in affitto? E una a pavimento?

 

Un’altra classificazione è legata alle serrature. Tagliando con  l’accetta, ci sono quelle tecnologiche e quelle tradizionali. Bisogna sondare il grado di dimestichezza del cliente con la tecnologia. L’età può aiutare, ma ci sono settantenni tecnologici e trenta-quarantenni che non lo sono.

…………………………………

Infine, possono essere a sviluppo verticale (alte) e a sviluppo orizzontale. A chi proporreste l’una e a chi proporreste l’altra?


Letture consigliate

https://scrivereperglialtri.com/2022/03/05/due-storie-esemplari-sulla-targetizzazione/

https://www.cassefortistore.it/come-possiamo-essere-utile-per-nostri-clineti/

Discorso di De André

 https://www.youtube.com/watch?v=OTX7DZf_t5Q


Applicate tutto questo alla lingua.

lunedì 24 maggio 2021

Elementi per costruire una storia/1

 

Elementi per costruire una storia.

 

1

La trama

Secondo alcuni bisogna definire tutto prima, altri decidono in corso d’opera. Io sono più della seconda scuola o per una via di mezzo: si sa la storia a grandi linee e i particolari e le singole parti vengono decisi volta per volta.

Questo vale soprattutto per i romanzi e i racconti. Per il corporate stoyrtelling è meglio avere le idee chiare fin da subito. Primo perché le storie sono brevi. Secondo perché dobbiamo comunicare qualcosa dell’azienda, sappiamo cosa e il messaggio deve arrivare subito.

Abbiamo visto che bisogna essere pronti a cambiare delle parti se si decide di far scegliere al pubblico. Anche nelle corporate s.t. (cfr il caso della modella di Instagram).

Una trama originale è interessante, ma deve essere sostenibile e dovete riuscire a sostenerla.

Ricordate che molte storie riprendono storie precedenti.

Ad esempio, nella Grecia Antica non c’era tutta questa smania dell’originalità e i temi venivano ripresi da più autori. E oggi ci sono i remake.

 

1.2  La coerenza

Una storia deve avere una coerenza interna. Che non vuol dire realismo.

Jeeg, i puffi, Goldrake, il fantastico mondo di Paul, Galaxy Express 999 erano di quanto più irreale si potesse immaginare, ma erano coerenti.

In un contesto realistico alcuni elementi non si possono mettere. Ad esempio, un treno senza i binari.

Poi, c’è il realismo magico, che inserisce elementi fantastici in un contesto realistico (esempi: molti racconti di Borges, Miracolo a Milano, Horacio Quiroga, Buzzati, Gianni Rodari, un po’ Piero Chiara).

 

2 I luoghi.

Parlate di posti che conoscete bene o inventateli.

Crapanzano ha detto che per non attirare critiche s’inventava i luoghi precisi (esempio, i locali), pur ambientando le vicende a Milano Est, tra Porta e Venezia e il Casoretto.

Ad esempio, il Delitto di via Tadino è ambientato in via Tadino 17/c.  Che non esiste. Andate a verificare.

3 I tempi

Non cadete in anacronismi. Se decidete di ambientare la storia in un epoca passata, assicuratevi che in quel periodo si usassero quei prodotti.

 

sabato 22 maggio 2021

Microcopywriting

 

Il microcopywriting è quella forma di copywriting che si concentra su testi molto brevi, lunghi poche righe se non addirittura di poche parole.


Non facciamo l'errore di trascurarli perché sono brevissimi. Al contrario, ogni parola deve essere scelta con cura. In un microtesto ideale le parole di condensano di significati e rimandano ad altro.


Bisogna far cogliere lo spirito del brand o del prodotto.

Bisogna rimanere in testa alle persone, addirittura le persone dovrebbero non imparare a memoria queste frasi, ma citarle, favorire la loro diffusione.

Bisogna essere chiari e incisivi.


Ma non è solo una questione di slogan.


Vediamo due categorie di microcopywriting: il Newsjacking e l'Instant Marketing.


Il newsjacking è la produzione di testi che si riferiscono all'attualità.

Parentesi: sarebbe opportuno fare un piano editoriale, ma anche saper cambiare in corsa se succede qualcosa di significativo o se c'è qualche ricorrenza. Naturalmente, si possono fare anche testi più lunghi. È utile per la seo e per i social, soprattutto Twitter. Il problema sorge quando ci sono troppi utenti che ne parlano.


Diciamo che fonde marketing, spirito giornalistico e Seo.

Un ingrediente fondamentale è la tempistica. Un altro è il tono di voce.


Attenzione a non usare male il Newsjacking.  Groupalia che utilizzò la tragedia del terremoto, sfruttando il trending topic su Twitter per offrire un viaggio a Santo Domingo: “Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #Santodomingo” 


L'Instant Marketing è molto più ampio.

Infatti, può sfruttare eventi, ricorrenze (mondiali ma anche locali), giornate mondiali de..., eventi e ricorrenze aziendali.


Diciamo che l'Instant Marketing pianifica, mentre il Newjacking deve essere in grado di improvvisare.


Inoltre, l'Instant Marketing usa i dati a disposizione, mentre il Newsjacking si butta sui trendtopic, sull'attualità cogente.


In ogni caso, bisogna distinguersi, attirare l'attenzione in modo positivo, trasmettere i valori aziendali e far sentire il proprio (dell'azienda) tono di voce.

Le immagini aiutano.


Taffo fa entrambe le cose.



Chiudendo al microcopywriting, ha degli antesignano illustri.


Mattina di Ungaretti

Ed è subito sera di Quasimodo

Gli epigrammi

Gli epitaffi

Gli aforismi

I romanzi in tre righe di Félix Fénéon


Le 7 emozioni

 (1.1.3)

Un testo finalizzato al marketing può basarsi anche sulle sette emozioni di Jaak Panksepp. L'espressione corretta, usata da lui, è “i sette sistemi affettivi di base”.


Vediamoli.


  1. Ricerca. Far sì che le persone si chiedano a che cosa possa servir loro un servizio o un oggetto e quale motivazione le spinge a ricercarlo.

  2. Collera. C'è una frustrazione che il prodotto/servizio può risolvere.

  3. Paura. Quali sono le paure che l prodotto/servizio può aiutare a risolvere?

    Esempio-->paura: ladri, prodotto: sistema d'allarme.

  4. Desiderio. Questo si può declinare in due modi

  • Come può il mio prodotto far raggiungere al cliente ciò che desidera?

    Esempio--> Desiderio: un corpo più tonico, prodotto: palestra.

  • Creare un legame affettivo con il brand.

    5 Cura. In che modo il prodotto si prende cura dell'acquirente o dei suoi cari?

    Esempio: servizi di assistenza domiciliare (badanti)

    6. Panico/sofferenza. Quali sono le cause di panico o di sofferenza che il prodotto aiuta a risolvere? Quali sono le difficoltà che aiuta a superare?

    7. Gioco. A volte ci vogliono un po' di leggerezza e di giocosità.



Qualsiasi sia la leva emotiva, un testo di copywriting (ma anche una storytelling) deve motivare all'acquisto o comunque creare un interesse verso quel prodotto/servizio e/o quel brand e possibilmente creare un legame.


Leggere anche qui:

venerdì 21 maggio 2021

Comunicazione per il sociale

 (4.4)

La riforma del Terzo Settore è iniziata nel 2017.

Gli enti e le associazioni del Terzo Settore “devono svolgere in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale […] per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale”.


Senza scopo di lucro non significa gratis riguarda la distribuzione degli utili e il discorso retribuzione è lungo e questo blog si occupa d'altro.


Dal nostro punto di vista, la comunicazione del Terzo Settore rischia di confomndersi con quella di altri settori che si occupano degli stesso temi : quella isituzionale per le politiche sociale, per la prevenzione, per l'ambiente, per la promozione sociale per la promozione di stili di vita corretti; quella di aziende o di politici/partiti che hanno a cuore questi temi eccetera.


Gli errori di comunicazione che fa chi opera nel Terzo settore sono soprattutto nello stile e nel tono di voce. Eccesso di:


  • Vittimismo

  • Buonismo

  • Politically correct

  • Conformismo

  • Benaltrismo

  • Paternalismo

  • Autorefenzialità


E poi:


  • Frasi fatte

  • Luoghi comuni

  • Burocratese



è anche vero che si parla di loro solo in casi eccezionali. Ultimamente se ne è parlato anche male (ong).



La comunicaziome in questo ambito deve far vedere la vision, la mission, i valori e la storia di quell'associazione o ente.


Occorre rispettare il pubblico. E soprattutto


  • Esprimersi in modo chiaro

  • Citare le fonti

  • Non discriminare



Lo storytelling può aiutare molto.



È un ambito in cui il transmedia storytelling può funzionare bene.



Qualche anno fa ho assistito a un congresso sul fundreasing. Il relatore, Paolo Cevi, ha


  • Dato uno spunto eccezionale per il rabbit hole: un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli. Tradotto: anche fare un omaggio può aiutare. (vale anche per il mondo profit).

  • Fatto la differenza tra le attività di una volta e quelle di oggi. Un tempo aprivi, la gente ti vedeva e veniva da te. Oggi è più difficile, oggi occorre comunicare, fare seo eccetera

  • La gente ha bisogno di fare del bene, le piace

venerdì 7 maggio 2021

Prodotti e valori

 

un prodotto trasmette i valori di un azienda, comunica qualcosa.

Concentriamoci su questa parte etica.

Sembra che kfc voglia utilizzare carne sintetica. Se lo facesse, dimostrerebbe una certa attenzione nei confronti di animali e ambiente.

Se un’azienda fa delle scelte etiche, chi le condivide la premia.

Molti anni fa, verso la metà degli Anni 90, c’era una catena di negozi che vendeva prodotti per l’igiene personale non testati su animali e gli amanti degli animali ci andavano. Il bodyshop. In realtà, esiste ancora. C’è anche a Milano, ma allora ce n’erano di più di negozi

Naturalmente, un’azienda deve anche saper raccontare i suoi prodotti.

Lo si può fare:

·         Tramite uno storytelling (narrando, emozionando, creando interesse)

·         Tramite una descrizione.

A sua volta, la descrizione deve:

1.       Parlare del prodotto

2.       Farne capire l’utilità per chi lo compra, dire in che modo può migliorargli la vita (o farglielo  capire)

3.       Dire a chi si rivolge e perché bisogna rivolgersi proprio a questa azienda

Ff

F


ATTENZIONE: DESCRIZIONE E NARRAZIONE possono coesistere nello stesso  testo. Anche se si possono far coincidere affidando alla narrazione il compito si essere anche descrizione.

E ci può essere una descrizione senza narrazione.


lunedì 3 maggio 2021

Target

Quando si scrive un testo, soprattutto in seo o comunque di marketing, bisogna rivolgersi a un target. Ma se proprio vogliamo dirla tutta, ogni prodotto o servizio ha il proprio target.

Prendete un  ristorante. Se una persona è tradizionalista, difficilmente andrà a mangiare l'injera all'eritreo. 

Viceversa, se una persona ama sperimentare, probabilmente andrà anche in pizzeria. Il ristorante habesha è di nicchia, la pizzeria più generalista

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Chi è il nostro target?

Anche se target letteralmente significa bersaglio, lo possiamo rendere con pubblico.

Cioè, è quella fetta di pubblico che dobbiamo cercare di colpire, cioè di suscitare il suo interesse.

Come fare?

A parte gli strumenti di profilazione, saranno

·         Il tema

·         Lo stile

·         Il tono di voce

·         La fascia di prezzo

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Spesso, il pubblico cui ci si rivolge è esplicitato nel testo

Altre volte lo sottintende ma è abbastanza palese

 

 

Nb

 

1

Tutti noi facciamo parte di un target. Anche quelli che non seguono la massa: fanno parte del target di quelli che non seguono la massa. Ad esempio, per loro si potrà pensare a prodotti su misura oppure che li facciano sentire parte di un’elite, di una minoranza.

 

https://www.youtube.com/watch?v=cvrRF6un-NU

 

lo dice anche Montemagno: se tutti fanno qualcosa e voi fate il contrario, per un esperto di marketing il vostro comportamento è prevedibile (mi ci metto anch’io nel discorso).

 

2

 

Ho scoperto che in me esistono due uomini, ma del secondo non vale la pena parlare: non pensa d altro che a ingozzarsi di wafer.

(Romano Bertola)

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Avete visto Dov’è Mario di Corrado Guzzanti?

 

Possiamo appartenere a target diversi, anche diversissimi.

Non siamo mica  dei monoliti.

 

Avete sempre voglia di cucina sana o a volte va bene anche il Mc?

Ascoltate solo musica intelligente o guardate solo film di qualità?

Aida

 

Aida è un acronimo e sta per

Attenzione

Interesse

Desiderio/decisone

Azione

 

Attenzione:

si richiama l’attenzione delle persone

Interesse

L’utente fa una ricerca, abbiamo destato il suo interesse. E lo dobbiamo mantenere.

Desiderio/decisione

Gli si suscita un desiderio e si cerca di fargli prendere la decisione

Azione

L’utente fa qualcosa, anzi, lo si invita a fare qualcosa (call to action).

Il modello aida è considerato superato

Modelli più attuali

Aidas

  • Attention (coscienza)
  • Interest (interesse)
  • Desire (desiderio)
  • Action (azione)
  • Satisfaction (soddisfazione)

In  pratica, è l’invito a metere il like, a lasciare una recensione positiva, a fare passaparola.

 

AISDALSLove

 

  • Attention (attenzione)
  • Interest (interesse)
  • Search (ricerca)
  • Desire (desiderio)
  • Action (azione)
  • Like/dislike (apprezzamento o rifiuto)
  • Share (condivisione)
  • Love/hate (amore o odio)

 

In particolare:

il like/dislake  c’è dopo l’acquisto. Se è contento è probabile che ritorni

Share: condivide la propria esperienza

 

Love/hate (amore/odio): è il rapporto a lungo termine che s’instaura tra una persona e un’azienda.

Modello Fcb o Modello di Vaughn

 

Prendete un foglio e dividetelo in 4 con una croce

A sinistra mettete la razionalità

A destra le emozioni e i sentimenti

In alto le cose importanti, che spesso necessitano di una spesa importante

In  basso le cose poco importanti o, meglio, di uso quotidiano.

 

Un’azienda può scegliere di posizionarsi in uno di questi quadranti o almeno a destra o a sinistra.

Con il passare del tempo può decidere di spostarsi.

 

Esempi:

alto a sinistra: Facile.it   spesa importante e scelta razionale (risparmio)

Alto a destra: profumi, liquori, Conad (senso di comunità, calore)

Bper

Basso a sinistra: prodotti della spesa

Basso a destra: cioccolatini, cicche

Attenzione: ci possono essere prodotti di uso quotidiano che però fanno una scelta che per alcuni consumatori può essere importante, ad esempio una scelta etica, ecologica (l’ecologia è etica) o di salute. Quindi vanno in alto a sinistra

 

 

NB un  messaggio può anche unire i due componenti, razionale ed emotivo.

Esempio: Eurospin (risparmio e simpatia)

 

Come fare un testo? Se non riceviamo indicazioni, valutiamo.

Addirittura, per lo stesso prodotto possiamo alternare.

Ad esempio, una cassaforte:

emotività: sicurezza dai ladri

Razionalità: bonus sicurezza

Inferno o paradiso?

 

Rodenbach, scrittore belga, autore del libro Bruges la morta, scrisse che nel sentimento cattolico fiammingo la paura dell'Inferno era più efficace della promessa del Paradiso. Come possiamo tradurre tutto questo ai fini di quello che ci interessa? Innanzittutto, è un'indicazione e quindi possiamo scegliere che su che cosa puntare. 

  

  Speranza del Paradiso 

 

 Se usi questo prodotto, la tua vita sarà migliore, è più bella Esempi: Red Bull Vini Profumi Aperitivi Macchine Quando scriviamo un testo puntando su questo aspetto, dobbiamo essere positivi. 

  

Paura dell'Inferno Se non usi questo prodotto, la tua vita continuerà a fare schifo. Esempio: Kijimea pro Pubblicità di allarmi Quando scriviamo un testo puntando su questo aspetto, dobbiamo puntare sulle paure delle persone, magari aiutandoci con la cronaca o inventando storie di persone che avevano problemi e li hanno risolti con questi prodotti. 

 

Attenzione: il passaggio non è da normale a bello (speranza del paradiso), ma da problema a normale o anche da problema a bello. 

 

Attenzione 2: non è detto che il problema sia chissà ché. Può essere che non ho voglia di spolverare perché sono stanco/stanca. 

 

  Tutti due Una pubblicità può contenere entrambi i messaggi. Esempio: Nord Vpn 

 

Che cosa scegliere? In alcuni casi è più chiaro che cosa fare. Prendiamo una palestra. Può dire

 1) Allenati e migliora il tuo fisico

2) Se non ti alleni continuerai a fare schifo.

 

  Alternare Si possono anche alternare i messaggi, se scriviamo più testi per un'azienda. Una volta puntiamo su un messaggio positivo, la volta dopo puntiamo su un problema e sulla sua soluzione.

La sicurezza della password

Ciao, sapete che è possibile effettuare test per verificare la sicurezza digitale della vostra password? Questo articolo è rivolto a colo...