lunedì 31 maggio 2021

Suono e ritmo

 

Flaubert andava all’aperto e leggeva ad alta voce quello che aveva scritto. Era l’orecchio a dirgli se quello che aveva scritto andava bene.  In altre parole, il testo doveva essere gradevole all’ascolto, avere una sua musicalità.

Anche se non si leggono i testi ad alta voce, devono scorrere bene anche quando lo facciamo a mente. Quindi, rileggiamoli sempre e non solo per gli errori e i refusi.

Da una parte ogni parola ha il suo suono, che prescinde dalla voce di chi legge (cfr il suono spaventoso della u di Tarchetti o l’upupa del Foscolo (che non è un uccello che va nei cimiteri)). Dall’alta il tono con cui diciamo una parola può farle cambiare di senso. Finalmente sei arrivato può voler dire cose diverse

Non separare soggetto e verbo e verbo e complemento oggetto, incise a pare. A volte gli scrittori  lo fanno per dare enfasi.

Per il resto la punteggiatura è abbastanza libera. Lo scrive pure l’Accademia della Crusca. La punteggiatura dà il ritmo.

Vediamo due casi.

Invece, io ho visto un cane.

Io, invece, ho visto un cane.

Ci sono differenze di ritmo?

 

Assicuratevi che il ritmo sia quello che gli volete dare voi.

 

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