giovedì 10 giugno 2021

Cappuccetto rosso/2

 https://www.laurabartoli.com/vera-storia-di-cappuccetto-rosso-storytelling/


Considerazioni:

1) Non sono così così convinto che non esista la scrittura per la scrittura, il racconto per il gusto del racconto. Oscar Wilde scrisse: tutta l'arte è perfettamente inutile. Ossia, è il trionfo dell'estetica. Anche questa è un estremizzazione. L'arte che vuole essere educativa, pedagogica, che trasmette valori esiste ma non è l'unica. 



2) Sono invece d'accordo sul fatto che nessuno compri un oggetto solo per l'oggetto, ma per l'utilità e l'esperienza che ne può ricavare.

Se comprate una bottiglia di vino da collezione che non berrete mai l'emozione è avere qualcosa di raro.


Nel libro la Signora Miniver la protagonista vuole comprare un cestino di vimini perché le fa tenerezza.

Lo personifica. In un altro passo dice che le automobili hanno quasi una volontà propria e che sono qualcosa a metà tra i mobili e gli animali domestici. il libro è del 1940.

Il mio docente di teoretica della Statale Paolo D'Alessandro parlava di "oggetti quasi soggetti", cui attribuiamo una volontà e una personalità. Non vediamo il pc e il cuscino allo stesso modo. Diciamo "il computer (o la macchina o il telefono) non si vuole accendere", "ha dei problemi", "è morto". "ha qualcosa che non va". 

Anche le parola connessione-connettere, legate all'intelligenza, e prendere "umanizzano" la tecnologia.


Siamo quasi in una prosopopea.

Nessun commento:

Posta un commento

La sicurezza della password

Ciao, sapete che è possibile effettuare test per verificare la sicurezza digitale della vostra password? Questo articolo è rivolto a colo...