Quando facciamo agire i personaggi, dobbiamo valutare bene su quali social vanno. Sempreché ci vadano. Magari non lo fanno, magari usano solo blog e vanno sui siti. Magari non vanno su Internet.
In ogni caso, il linguaggio e il social devono essere consoni.
Ricordatevi il discorso dei social, dello stile e del registro linguistico.
Ad esempio, se è un professionista, è facile che usi Linkedin.
Ai tempi (Anni 2000) i musicisti usavano Myspace.
Abbiamo già parlato dei dialoghi e della necessità di trovare un equilibrio tra realismo e il fatto che stiamo scrivendo, che quando facciamo parlare i personaggi di una storia scritta non possiamo ricorrere a un realismo tout court.
Ma il modo di parlare deve essere autentico. Grazia Deledda, quando parlava come voce fuori campo, usava un linguaggio alto, ma i suoi personaggi, persone umili, no.
I personaggi di Bukowsky hanno un linguaggio da bar dei bassifondi di Los Angeles. Attenzione: mi piace Bukowsy ma non i bukowskyani, cioè quelli che cercano di imitarlo senza tenere conto del contesto. Si trovano delle frasi che nessuno direbbe mai.
I personaggi devono essere autentici, avere un carattere e interagire tra loro e con il pubblico usando i canali giusti e i linguaggi giusti.
Quando parlano direttamente con il pubblico creano empatia e coinvolgono. Ad esempio, Alex di Arancia Meccanica si rivolge direttamente al pubblico. Ma forse è più facile quando è l’autore che si rivolge al pubblico.
Il linguaggio deve informare, confondere, sedurre, stupire, terrorizzare eccetera. Fateci caso: quando diciamo qualcosa, non ci limitiamo mai a dirla e basta, ma c’è sempre qualcosa oltre.
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