(4.1)
La comunicazione medico scientifica di
tipo divulgativo, cioè non indirizzata agli addetti ai lavori, deve
stare in un punto di equlibrio tra un tecnismo estremo e una
banalizzazione.
La terminologia è piena di sigle e di
parole ed espressioni inglesi. Non si dice di non usarle, ma di
spiegarle. Un testo deve poter essere compreso anche da chi non è
del settore.
A questo proposito, è opportuna una
conoscenza fluente dell'inglese (conosciamo i danni che può fare la traduzione automatica o una traduzione approssimativa o, peggio ancora, sbagliata).
Archiviato il discorso lessicale,
parliamo dello scopo.
Il più importante è arginare il
fenomeno delle fake news che si stanno diffondendo sempre di più.
Ricordate tutte le cose che sono state
dette nella prima fase del Covid-19?
Di pari passo occorre contrastare i
santoni, i guaritori e quelli che scoprono cure miracolose ma non
vogliono sottoporle al controllo della comunità scientifica.
Ritorna il problema delle fonti.
Come si fa a sapere se una fonte è
attendibile? Si controllano Honcode per i siti e indici come Impact
Factor, Citation Index, Sjr e H-Indee,
Anche gli atti dei congressi sono fonti attendibili (ma deve essere un congresso serio, quello dei terrapiattisti o della dittatura sanitaria non valgono).
Ci sono poi le banche dati come Pubmed, Embase, i depositi di informazioni come le Cochrane Library, il sito del Ministero della Salute, dell'Aifa, dell'Ema, delle case farmaceutiche.
E gli esperti.
C'è anche lo scopo di denunciare le
storture della sanità. Verificando che sia vera.
Il giornalista (o chi per lui) deve seguire quanto previsto dal Testo Unico dei doveri del giornalista.
Il libro parla del 2016, ma il testo più recente è di quest'anno (2021). In particolare, l'articolo 6 dice:
Articolo 6
Doveri nei confronti dei soggetti deboli. Informazione scientifica e sanitaria
Il giornalista:
a) rispetta diritti e la dignità delle persone malate o con disabilità siano esse portatrici di menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali, in analogia con quanto già sancito per i minori dalla «Carta di Treviso»;
b) evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate avendo cura di segnalare i tempi necessari per ulteriori ricerche e sperimentazioni; dà conto, inoltre, se non v’è certezza relativamente ad un argomento, delle diverse posizioni in campo e delle diverse analisi nel rispetto del principio di completezza della notizia;
c) diffonde notizie sanitarie e scientifiche solo se verificate con fonti qualificate sia di carattere nazionale che internazionale nonché con enti di ricerca italiani e internazionali provvedendo a evidenziare eventuali notizie rivelatesi non veritiere;
d) non cita il nome commerciale di farmaci e di prodotti in un contesto che possa favorirne il consumo e fornisce tempestivamente notizie su quelli ritirati o sospesi perché nocivi alla salute.
Non tutte le riviste sono attendibili, Un articolo pubblicato a pagamento non ha molta valenza scientifica.
Su alcuni temi non c'è un dibattito scientifico, ma un pensiero accettato e condiviso dalla comunità scientifica e qualche posizione critica sporadica.
Ad esempio, sul cambiamento climatico. Se ascoltate Life Gate Radio e siete fortunati, potete sentire una spiegazione.
Una volta, un presentatore ha invitato 99 scienziati che sostenevano un'idea e 1 che sosteneva la tesi opposta per far capire che non c'è un dibattito (fonte Barbascura X),